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Recensioni
Potremmo
definire
quest’opera,
“Pensiero
Riflesso”
di
Simonetta
Secci
un
autentico
Inno
alla
Natura.
Con
una
gestualità
aristocratica
e
una
meticolosa
attenzione
ai
particolari,
l’Artista
trova
la
soluzione
compositiva
più
felice
nel
descrivere
questo
magnifico
paesaggio.
La
cromia
è
uno
specchio
fedele
al
“già”
noto,
al
“già”
percepito.A
caratterizzare
quest’opera
è
un’armonia
segnica
che
attraverso
la
stesura
del
colore
ripercorre
quei
labirinti
dell’Anima
in
cui
la
psiche
vaga
alla
ricerca
della
sua
vera
identità.
Un’identità
che
Simonetta
Secci
ritrova
in
questo
suo
“Pensiero
Riflesso”,
una
proiezione
del
poeticamente
narrato,
del
bello
che
ripropone
se
stesso
come
abbandono
del
caos
metropolitano.
L’artista
trova
facilmente
nella
Natura
la
sua
nuova
dimora
che
è
felice
di
accogliere
i
suoi
ospiti.
Quindi
è
anche
ravvisabile
un
velato
desiderio
di
ritorno
alla
semplicità,
a
uno
stile
di
vita
che
si
basa
sull’armonia
e
sul
rispetto
tra
gli
esseri
viventi
e
non
sulla
sopraffazione
reciproca
e
l’indifferenza.
L’artista
si
augura
che
inizi
presto
una
nuova
“Età
dell’Oro”,
spera
in
una
salvezza
futura
per
tutto
il
genere
umano.
Una
pittura
dai
significati
profondi
che
si
allontana
dalla
semplice
figurazione,
per
volgere
lo
sguardo
verso
questioni
più
importanti
che
meritano
la
giusta
attenzione
da
parte dello spettatore. Un modo di intendere l’arte che è parallelo alla sua positiva visione dell’ordine naturale delle cose.
Effetto Arte
Attraverso
le
opere
di
Simonetta
Secci
si
ha
la
sensazione
di
essere
trasportati
all’interno
del
Cantico
dei
Cantici.
All’interno
di
quell’Eden
celeste
che
prende
il
nome
di
Paradiso.
Soffuse
armonie
compaiono
sulla
tela.
La
costa
sarda
si
tinge
dei
colori
dell’estate
ed
è
rappresentata
in
tutta
la
sua
bellezza.
La
collina
indossa
il
suo
manto
e
racconta
la
storia
dell’autunno.
Vere
e
proprie
narrazioni
quelle
di
Simonetta
Secci.
Narrazioni
che
con
il
loro
fare
silente
ci
raccontano
una
storia.
L’istante
non
deve
far
altro
che
sapere
ascoltare
questo
splendido
racconto
visivo.
In
silenzio
e
con
grande
concentrazione.
La
storia
narrata
è
una
vera
e
propria ode alla natura. Alla sua bellezza e alla sua grande armonia.
Salvatore Russo
“La
Natura
con
i
suoi
linguaggi
caratterizza
l’Arte
di
Simonetta
Secci.
Parchi
cromatici
dal
sapore
soave.
Boschi
incantati
che
nascondono
misteriosi
segreti.
Paesaggi
che
tendono
verso
il
bello
e
al
tempo
stesso
verso
l’oblio.
La
rappresentazione
è
chiara.
I
sentimenti
nascosti
dietro
ad
essa
meno
evidenti.
Ciò
che
si
percepisce
è
una
tranquillità
dello
spirito.
Un’armonia
nella
quale
annullare il proprio spirito e godere di ciò che di bello la Natura ci offre.”
(Salvatore Russo – BOE’ Maggio/Giugno 2010)
“Si
allontana
dal
classicismo
per
avvicinarsi
ad
una
ricchezza
di
linguaggio
artistico
e
armonia
piuttosto
personali.
Paesaggi
ricchi
di colore spesso materico, arricchiti da una tecnica a spatola, racchiudono una carica sensuale”
(Corriere dell’Arte di Torino – 2 Aprile 2010)
I colori delle opere di Simonetta Secci sono delicati, i paesaggi sereni, il tratto è morbido e talora appena accennato, sufficiente a
formare l'immagine nei suoi essenziali, il resto viene integrato a livello psico-visivo nel sistema mente-cervello di chi osserva.
Tutto nelle opere di Simonetta Secci è rivolto alla semplicità, che non è povertà di idee o scarsità di tecnica ma ricerca solo di ciò
che serve per un'espressione pittorica composta e garbata che disseta lo sguardo
(F.Lucertini, febbraio 2011)
UNA PARTITURA MUSICALE - UN'INTENSA ESPRESSIVITÀ
"L'espressività"
presente
nell'arte
della
pittrice
ha
un
forte
potenziale
e
a
tal
proposito
desidero
porre
una
citazione
di
Emil
Cioran,
noto metafisico: "Esprimere è salvarsi, anche se si pongono accenni. L'espressione è tutto, è vista anche come terapia".
Tale
citazione
si
avvicina
molto
all'arte
della
pittrice,
in
quanto
l'espressività
pittorica
le
permette
di
creare
un
linguaggio
personale,
singolare.
La
sua
ricerca
artistica
si
pone
aldilà
dell'essenzialità
creando
emozioni,
suggestioni,
idee
che
il
mondo
le
suggerisce;
le
tematiche
dell'universo
pittorico
spaziano
seguendo
un'impostazione
a
tratti
verista
e
creando
un
mondo
culturale
piuttosto
libero.
La
sua
arte
maggiormente
figurativa
è
caratterizzata
da
contenuti
profondi
che
colpiscono
il
profano
e
ovviamente
chi
possiede
il
senso
dell'arte.
Il
"senso
pittorico"
aderisce
alla
realtà
ricrea
paesaggi
naturali
ed
esprime
la
gioia
e
l'estasi
trasmessi
proprio
dalla
natura
paesaggistica
e
dalla
figura.
L'artista
si
pone
in
ascolto
della
natura
e
dopo
aver
idealmente
socchiuso
gli
occhi,
crea
le
sue
opere
avvalendosi
di
pennellate
uniche.
La
natura
e
i
paesaggi
diventano
oggetto
di
un'importante
rappresentazione
pittorica:
ogni
volta
che
si
cerca
di
carpire
l'emozione
che
nasce
da
un
suo
quadro,
si
può
notare
un
interessante
pathos
sublime.(critica
a
cura
di
Silvia
Ferrara
pubblicata sul suo blog "Visioni D'Arte" Gennaio 2017)
http://visionidarte.blogspot.it/2017/01/una-partitura-musicale.html
UN'INTENSA URGENZA INTERIORE - UN'ENERGIA PITTORICA DIROMPENTE
Una
nota
citazione
del
famoso
Osho
Rajneesh
descrive
a
mio
parere
in
modo
appropriato
l’evoluzione
artistica
e
“stilistica”della
poliedrica
Simonetta
Secci:
“La
gente
deve
guardarsi
negli
occhi,
tenersi
per
mano,
cercare
di
trattenere
l’energia
dell’altro”.
Tale
aforisma
pone
in
evidenza
come
il
mondo
pittorico
della
Secci
sia
animato
da
una
personale
“urgenza
interiore”,
di
creare
opere
che
sono
presenti
già
nel
suo
animo.
Simonetta
Secci
nasce
ad
Oristano
e
risiede
a
Sant’Antonino
di
Susa,
in
provincia
di
Torino:
fin
da
piccola
emerge
la
sua
passione
per
l’Arte
e
attraverso
i
preziosi
insegnamenti
del
Maestro
Gianni
Sesia
della
Merla,
poco
alla
volta
si
delinea
il
suo
percorso
pittorico.
Le
sue
partecipazioni
ad
eventi
di
notevole
rilievo
sono
molte
e
proprio
per
porre
in
risalto
il
suo
più
recente
periodo
espositivo
desidero
citare
l’evento
“Ars
Incognita
2017”,
“Vette
d’Arte
’18-‘19”
presso
Casa
Olimpia
di
Sestriere
e
Art
Games
’19
presso
la
struttura
storica
del
Lingotto.
Durante
la
Rassegna
internazionale
"Vette
d'Arte
2019"
a
Sestriere
Simonetta
Secci
con
grande
soddisfazione
e
onore
consegue
un
importante
premio
alla
Carriera.
Recentemente
ha
anche
partecipato
alla
"II
Biennale di Gattinara" (Vc), riscuotendo un notevole successo.
Per
cogliere
appieno
il
mondo
pittorico
di
Simonetta
Secci,
occorre
socchiudere
un
po’
gli
occhi
e
avvicinarsi
alle
sue
opere
con
naturalezza
cercando
di
“percepirne
la
freschezza,
il
profumo
delle
"vibrazioni
cromatiche”.
Dunque
l’importanza
dei
tocchi
di
colore
è
paragonabile
ad
una
ricerca
artistica
emozionante
e
delicata:
ciò
che
appare
è
una
nota
positiva
e
innovativa
dell’artista
e
il
desiderio
di
una
comunicazione
vangoghiana
aldilà
di
ogni
percorso
visibile."
.(critica
a
cura
di
Silvia
Ferrara
pubblicata
sul
suo
blog
"Visioni
D'Arte" Giugno 2019
https://visionidarte.blogspot.com/2019/06/unintensa-urgenza-interiore.html
Orizzonti Contemporanei – maggio 2020 recensione di Marisa Daffara all’opera “La Gentilezza”
“Dotata di forte personalità artistica, Simonetta Secci propone una produzione dall’intenso impatto cromatico che è la prima
caratteristica a colpire il fruitore.
Colori intensi e accortamente accostati danno vita a opere opulente e magnetiche. Superata la prima fase visiva, ci si addentra alla
scoperta dei particolari che caratterizzano le sue tele: prati rigogliosi di fiori, cieli intensi e variegati, notturni misteriosi, figure
femminili, bimbi e animali, da cui sprigiona comunque una sottile magia. Infatti, pur nella fedeltà dei soggetti rappresentati, essi
appaiono sospesi in una dimensione in cui il tempo e il luogo non hanno rilevanza e lasciano all'osservatore la libertà di
immedesimazione. Le caratteristiche fino a ora esposte rendono l’intero corpus pittorico personale, autentico ed immediatamente
identificabile. L’originalità e la personalità di un artista non sono sempre scontate e quando si incontra chi, oltre alla preparazione
tecnica, le possiede come in questo caso, non si può che apprezzarle con rispetto e ammirazione”
(Marisa Daffara)
Turgore e fulgore cromatico nell’arte di Simonetta Secci
Gli intendimenti artistici di Simonetta Secci si appalesano come delle vere e proprie allocuzioni tonali all’interno delle quali la
gestazione e la gestione delle cromie ricoprono un ruolo di indiscussa preminenza.
Muovendosi con disinvoltura nell’ambito di moduli afferenti da una figurazione dalla modulazione classica, spaziando da paesaggi
contraddistinti da marcate e robuste declinazioni tonali a figure femminili dall’indiscussa valenza aforismatica, l’artista di origini sarde
ma operante in Piemonte da diversi anni, predilige affidare alla spatola e ai pennelli la forza materica e lucente del colore, elevandolo
al rango di protagonista delle sue opere alla stregua del soggetto preso in esame.
Una volta mossi i primi passi sotto l’egida formativa dell’alto magistero di Gianni Sesia della Merla, Simonetta Secci ha dato vita nel
corso degli anni a dipinti capaci di giuntare nella loro resa (facendoli coesistere armonicamente) riferimenti evenemenziali e concetti
dalla squisita matrice poetico-spirituale, dove sogno, evocazione, ricordo, nostalgia e leggenda si integrano, talvolta contestualizzati in
scenari in cui la definizione spaziotemporale ricopre un ruolo secondario.
Detentrice di un qualificante palmarès, fra cui la partecipazione (sempre dopo rigorosa selezione) per tre edizioni consecutive alla
Rassegna Artistica Internazionale “Vette d’Arte” a Sestriere, alla II Edizione della “Biennale di Gattinara” a Villa Paolotti, alla Rassegna
Artistica Internazionale “Armonie Candelesi” presso la Sala degli Affreschi del Comune di Candelo, alla V Edizione di “XMas Comics”,
alla XXV Edizione di “Torino Comics”, un suo pezzo dal titolo Refrigerio estivo è stato scelto come sineddoche dell’arte del presente e
pubblicato sul Calendario Artistico 2019 di Orizzonti Contemporanei – Alhena Editore per il bimestre di Luglio-Agosto, così come il
dipinto Malinconica attesa (esposto presso il Mausoleo della Bela Rosin di Torino ed insignito del 5° Premio nell’ambito del contest
internazionale “Orizzonti d’Arte”) è stato individuato per illustrare la copertina della silloge “Attendere chiare notti” rilasciata dal
poeta Paolo Androne per i tipi di Alhena Editore, a conferma del pervadente “fil rouge” che lega le scansioni iconografiche della Secci
ad una visione artistica dalla matrice rarefatta e colloquiante “ab interiore” per quanto attiene ai contenuti, ma nel contempo
fortemente ancorata a moduli iconografici dall’immediata leggibilità per ciò che attiene gli stilemi esecutori.
Enzo Nasillo
Critico d’arte
Presidente di Orizzonti Contemporanei
https://www.orizzonticontemporanei.it/index.php/arte/artisti/146-turgore-e-fulgore-cromatico-nell-arte-di-simonetta-secci